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CONFLITTO DI COPPIA: E' IMPORTANTE IMPARARE A LITIGARE

Non è del conflitto in sé che bisognerebbe avere paura, quanto dell’incapacità di affrontarlo. Esso infatti può essere un’opportunità di crescita per la coppia.




Il conflitto è parte inevitabile di qualunque relazione umana, quindi anche e soprattutto della coppia. È difatti irrealistico pensare che le cose all’interno di essa vadano sempre bene e che i partner possano essere sempre in perfetto accordo su qualsiasi aspetto.

Non è del conflitto in sé che bisognerebbe avere paura, quanto dell’incapacità di affrontarlo. Esso infatti può essere un’opportunità di crescita per la coppia, poiché aiuta a costruire un rapporto di maggiore fiducia, più forte e preparato nei confronti di qualsivoglia difficoltà.


Conflitto e violenza: quali differenze?

Molte volte le persone associano il conflitto alla violenza, quando in realtà essi sono invece molto diversi tra loro.

Quando si parla di conflitto si intende una dinamica del tutto comune all’interno di una relazione di coppia, che provoca una destabilizzazione solo transitoria. Il conflitto necessita poi di reciprocità: viene infatti esperito da entrambi i partner.

La violenza, invece, è un’azione messa in atto con lo scopo di danneggiare il compagno/a. Questo gesto, al contrario del conflitto, elimina la relazione, non la fa evolvere. Il danno che provoca è irreversibile.


Il conflitto: da dove nasce?

Innanzitutto bisogna specificare che è soprattutto quando il rapporto si stabilizza che possono insorgere dei conflitti nella coppia, legati soprattutto alla percezione dei difetti e delle diversità dell’altro. Ad una prima fase di idealizzazione del partner e del rapporto, segue infatti una fase più stabile e meno idilliaca rispetto all’innamoramento iniziale, fase in cui emergono le differenze di ognuno dei partner, messe soprattutto in evidenza dalla condivisione della routine quotidiana.

È necessario ricordare che tutti gli esseri umani sono unici e irripetibili, la diversità fa parte della nostra vita e di ogni relazione. È proprio la diversità che inevitabilmente fa scaturire situazioni di disaccordo o di conflitto ed è importante sottolineare che questo può accadere anche fra persone che vivono una situazione affettiva positiva e coinvolgente. Il conflitto, insomma, è normale!

Il conflitto può nascere da qualsivoglia tipo di disaccordo. Ciò che succede è che, proprio a causa della diversità di cui parlavamo poco fa, ciascuno dei partner ha una visione del tutto personale di ogni specifica situazione (che in genere non è mai una visione puramente oggettiva dei fatti) e, al momento del conflitto, si innesca una tendenza generale ad attribuire la responsabilità di quest’ultimo al compagno/a e ad alcuni suoi tratti di personalità considerati (in quel momento) negativi o inaccettabili.

Il conflitto aiuta a comprendere che qualcosa nella coppia, in quell’istante, non sta funzionando. Le prime emozioni e sensazioni che si sperimenteranno saranno di certo frustrazione, irritazione, rabbia, ma, dopo averle riconosciute e “provate”, bisogna passare alla fase successiva, quella cioè di risoluzione della discordanza.


Il conflitto: come affrontarlo

Le persone gestiscono il conflitto in maniera molto diversa; tendenzialmente c’è chi tende a prevaricare l’altro e a manifestare in misura maggiore aggressività e chi, al contrario, tende a subire, ad essere più accondiscendente e a sperimentare senso di impotenza e frustrazione.

Un primo consiglio per gestire al meglio questi momenti di contrasto è che se i partner riescono a mantenere un buon equilibrio e calma per discutere la questione che ha scatenato il conflitto, è sempre meglio farlo subito, evitando di rimandare nel tempo la discussione, poiché questo potrebbe portare a rimuginare e accumulare risentimento.

Ciò che risulta primariamente importante è poi cercare di comprendere il punto di vista del partner rispetto a quella specifica discordanza; è difatti essenziale dar voce ai pensieri e alle emozioni sottostanti a ciascuna delle due parti. Ciò che risulta corretto fare è esplicitare il problema dal proprio punto di vista e ascoltare poi il partner, trattenendosi dal naturale impulso di interromperlo. Non serve essere d’accordo (sempre per il concetto sopra citato che siamo tutti inevitabilmente diversi), è sufficiente all’inizio prenderne semplicemente atto e provare a mettersi nei panni dell’altro, trovando una soluzione, un accordo, che possa soddisfare entrambi.

Non bisogna poi dimenticare di riconoscere il proprio ruolo nel problema: il conflitto non è mai generato o mantenuto da una persona sola!

Evitare di generalizzare e di fare riferimento ad altre situazioni o episodi simili o passati è importante; durante il conflitto è infatti necessario occuparsi unicamente della questione attuale, del “qui ed ora”.

Se la conversazione comincia a farsi molto concitata è opportuno fermarsi, darsi uno stop per non arrivare al momento in cui si potrebbe perdere il controllo. Se si vuole risolvere le cose con il proprio partner la rabbia non aiuta a farlo, anzi, la rabbia, l’aggressività e “strategie” simili anziché lavorare per risolvere il problema, lo fomentano e generano un’escalation emotiva in entrambi i partner, allontanandoli dalla possibilità di trovare un accordo.

Le chiavi per la risoluzione di un conflitto di coppia sono quindi: una buona comunicazione, un ottimo controllo della rabbia, ed empatia: la capacità di comprendere lo stato d’animo e il punto di vista altrui.


Conclusione

Saper gestire un conflitto significa riuscire a trasformare un’esperienza negativa e frustrante in un’occasione di crescita di coppia, in cui si possano esprimere le proprie differenze di pensiero utilizzando una comunicazione efficace ed adeguata, con la sottostante volontà di conservare il rapporto con l’altro/a ed anzi migliorarlo.


Dott.ssa Valentina Terruzzi - psicologa

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