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EXERCISE ADDICTION: QUANDO LO SPORT DIVENTA UNA PRATICA COMPULSIVA



Mens sana in corpore sano è diventato uno slogan molto diffuso nel mondo dello sport e del benessere psicofisico. Ma cosa succede se si eccede nel seguire questa frase e si oltrepassa il confine della patologia?

La frase, che arriva dall’antica Grecia, ai giorni nostri ha acquisito il significato di benessere psicofisico quindi se si vuole avere una mente sana è necessario curare anche il proprio corpo.

Tutti sanno quanto lo sport aiuta la nostra mente. I benefici dello sport e del movimento riguardano tutte le sfere della persona, da quello fisico a quello mentale.


Lo sport:

  • Aiuta a tenere sotto controllo il peso, previene le malattie croniche come diabete e malattie cardiovascolari, rinforza ossa e muscoli, aiuta a riposare e dormire meglio. Nelle persone più anziane l’attività fisica può contribuire a ridurre il rischio di demenza e Alzheimer

  • Migliora l’autostima e il senso di autoefficacia, previene l’isolamento sociale, aiuta a socializzare, migliora l’umore, libera tutte le sostanze di benessere del nostro cervello facendoci sentire più sereni e rilassati, aiuta a migliorare l’attenzione, la concentrazione, la motivazione, la gestione dello stress e dell’ansia

Perché pratichiamo sport?

Si inizia a fare sport per diversi motivi: per passione, per rimettersi in forma, per perdere peso, per avere un aiuto contro un umore depresso, per ottenere dei risultati. Esercitarci in uno sport ci permette di conoscere meglio i nostri limiti e di lavorare per superarli.

Tutti abbiamo uno sport preferito, non importa quale sia, l’importante è che piaccia e che venga praticato volentieri in modo da ricaricarci e staccarci da tutti gli impegni e gli obblighi quotidiani.

Lo sport, specialmente quello praticato a livello amatoriale, ci ridona quel senso di libertà che la vita spesso non ci concede. Ma troppo spesso si incontrano sportivi che praticano il loro sport preferito in maniera ossessiva. Non parlo di chi pratica sport a livello agonistico o per professione, ma di tutta quella categoria di sportivi che usa lo sport al principio come valvola di sfogo, ma che poi diventa un momento in cui la mente sposta tutta una serie di pensieri, emozioni e situazioni spiacevoli che lo sforzo e l’allenamento impegnativo fanno tacere. Questo schema, se non viene individuato, può portare ad avere un comportamento sportivo compulsivo o ad una vera e propria dipendenza da sport.


Differenze tra pratica sana dello sport & sport compulsivo:

Per comprendere la differenza tra allenamento assiduo (che può portare ad un sovraccarico da allenamento) e praticare sport in modo compulsivo è necessario precisare che non è (solo) la frequenza e l’intensità dell’allenamento a farci capire se siamo sportivi incalliti o lo sport sta diventando una pratica non sana. Per chi pratica sport in modo salutare, gli allenamenti portano ad un miglioramento delle prestazioni, al mantenimento del proprio livello fisico e aiutano il soggetto a perseguire l’obiettivo di benessere psicofisico. Il soggetto si sente realizzato, migliorando il senso di autoefficacia e la propria autostima.

Quando invece lo sport è praticato per avere un controllo sui pensieri, sulle emozioni e sul comportamento e le tabelle di allenamento, il tempo, la prestazione e il numero di sessioni diventano un pensiero ossessivo. Il soggetto così si incastra in una gabbia e allora è il caso di domandarsi qual è il reale scopo dello sport. Per chi è abituato ad evitare il proprio mondo emotivo o in quei soggetti che tendono a spostare su altro le fatiche della vita, l'attività sportiva diventa l'unico momento privo di sofferenze o malesseri, un momento particolare dove ci si sente vivi, attivi e forti. Si pratica sport per non pensare, per concentrarsi così tanto sull’allenamento da non “sentire” le proprie emozioni. Allora lo sport, da valvola di sfogo, diventa pensiero fisso e ossessivo con stati di malessere tra un allenamento e l’altro e la pratica diventa compulsione.


Cosa fare?

E’ importante cogliere i segnali e i campanelli d’allarme che possono aiutare capire se stiamo praticando sport a livello compulsivo, altrimenti il rischio è quello di arrivare a soffrire di dipendenza da sport. La dipendenza da sport, anche conosciuta come exercise addiction, rientra nella categoria delle new addiction perché i sintomi sono molti simili a tutte le dipendenze:

  • Pensare ossessivamente allo sport praticato

  • Dover effettuare molti allenamenti, anche ad alta intensità

  • Praticare attività sportiva anche se sconsigliato per problemi fisici o infortuni

  • Senso di colpa per aver saltato un allenamento o se il tempo trascorso tra un allenamento e l’altro è più del solito

  • Avvertire serenità e felicità solo quando si fa sport

  • Spendere anche più soldi delle proprie possibilità per corsi o attrezzature

  • Escludere dalla vita affetti e altri svaghi pur di allenarsi

Lo sport, per chi soffre di exercise addiction o per chi pratica sport compulsivamente, diventa prioritario e pian piano il soggetto esclude dalla propria vita le relazioni, i momenti di svago e di interesse diverso da quello sportivo. Chi ne soffre non pensa più ad altro che alla pratica sportiva. Ogni azione quotidiana è finalizzata allo sport e tutto il resto passa in secondo piano o viene anche dimenticato nei casi più gravi. C’è anche da dire che il soggetto dipendente da sport o che pratica sport compulsivamente, difficilmente ammetterà le sue difficoltà, ecco allora l’importanza della rete affettiva e amicale che può aiutare il soggetto ad accorgersi del proprio comportamento.


Oltre a portare il soggetto all’isolamento o a vivere solo per lo sport, questo comportamento logora il fisico. La via migliore è contattare uno psicologo per ritornare a sintonizzarsi sul proprio mondo emotivo, comprendere il reale motivo che porta ad avere un comportamento sportivo compulsivo o dipendente, affrontarlo, elaborarlo e recuperare un benessere psicologico che permette di vivere lo sport nella sua vera essenza: Mens sana in corpore sano.


La dott.ssa Brunella Ieva, Psicologa-Psicoterapeuta del Centro per la Persona e la Famiglia, è disponibile per qualsiasi chiarimento e confronto sulla tematica sport e benessere e per avviare percorsi terapeutici riguardanti questa problematica

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