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  • Writer's pictureCentro per la Persona e la Famiglia

IL LIFELONG LEARNING: APPRENDERE SENZA FINE

Spesso leghiamo l’apprendimento all’età scolare, scordandoci che noi apprendiamo sempre. Insomma, “Non si può non apprendere.”




Prendo spunto dal primo assioma della comunicazione umana di Vygotskij (psicologo e pedagogista sovietico) ovvero “Non si può non comunicare”, riportandolo al tema dell’apprendimento.

Partiamo dal concetto di Lifelong Learning (LLL), cioè l’apprendimento permanente. Di cosa si tratta?

Si tratta di un processo di apprendimento che ciascuno porta avanti, per la crescita e lo sviluppo personale per scopi che principalmente sono collegati al vivere nelle relazioni in società, al lavoro, alle esigenze vitali.

Apprendiamo solo se lo desideriamo? Basta questo “ingrediente” per definirci soggetti in apprendimento?

La volontà può giocare un ruolo importante perché ci mette nelle condizioni di essere consapevoli e attivi nel processo apprenditivo, ma non è il fattore unico e solo. Apprendiamo infatti anche perché il contesto ci stimola, ci offre occasioni di autenticità e curiosità. Apprendiamo perché nutriamo questo processo attraverso le percezioni dei sensi, apprendiamo perché viviamo esperienze e relazioni.

Dunque, tenendo conto che tutto ciò avviene per tutto l’arco della nostra vita, in un processo fluido e costante, anche l’età adulta e la cosiddetta “terza età” non ne sono dispensate.

Attività ricreative, ludiche, culturali, singole ma soprattutto in gruppo, danno modo di nutrire l’apprendimento dallo scambio con l’altro e dall’esplorazione e dalla scoperta di ciò che ci mancava, che non conoscevamo e che ci arricchisce.

Non stiamo parlando principalmente di momenti passati come “nonni” che, attraverso la relazione con i nipoti, sono in costante arricchimento, ma voglio concentrarmi sulle occasioni proprie dei soggetti più adulti, che meritano di pianificare o improvvisare momenti ad hoc per il proprio apprendimento, formale o informale, nutrito dalla curiosità e dalla mancanza di qualcosa di più.

Che benefici si possono trarre da questa attenzione all’apprendimento permanente?

  • Una crescita personale, fatta di scoperta, di conoscenza di sé, di lati che prima erano ancorati nell’ombra, di consapevolezza dei propri bisogni e delle proprie passioni;

  • Dei vantaggi cognitivi, in quanto la mente resta in un allenamento che consente di cogliere nuove opportunità, di stimolare capacità e processi cognitivi;

  • Dare qualità al proprio tempo, che non è infinito ma nemmeno giunto al termine; non c’è bisogno di rivoluzionare la propria vita ed estraniarsi da attività legate alla famiglia e alla cura dei nipoti o del coniuge, per esempio, ma significa mantenere la mente fresca e appassionarsi al nuovo, stupendosi;

  • Relazionarsi con gli altri, in quanto sovente sono presenti attività che non prevedono solo la partecipazione del singolo, ma sono strutturate in contesti di gruppo, di confronto e condivisione.

Trovare dunque il proprio spazio, il proprio tempo, ascoltare bisogni e passioni, essere curiosi ed esploratori, condividere momenti di scambio, continuare il processo di apprendimento mai terminato, con la consapevolezza di questo continuum, sono tutti elementi fondamentali… di ogni giorno, senza limite.


Dr.ssa Ilaria Giotto

Pedagogista

Tutor dell’apprendimento e Tutor DSA

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