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  • Writer's pictureCentro per la Persona e la Famiglia

IL PRIMO AMORE NON SI SCORDA MAI

Sbalzi d’umore? Porta di camera chiusa? Fogli pieni di cuoricini? Ore e ore davanti allo smartphone? Docce a qualunque ora del giorno e della notte?

Niente di grave, avete in casa un adolescente alle prese con la sua prima cotta!



“Se non ricordi che amore t’abbia mai fatto commettere la più piccola follia, allora non hai amato”.

(William Shakespeare)


L’adolescente vive l’amore in modo intenso, passionale e totalizzante. Spesso, in adolescenza la persona amata viene idealizzata, diventa il centro del mondo e molte volte è responsabile dei continui sbalzi d’umore. Può capitare che un messaggio dolce faccia toccare il cielo con un dito così come un appuntamento mancato faccia sprofondare nella massima tristezza.


Come mai avviene questo?

Gli studi di neuroscienze hanno dimostrato che il cervello di un adolescente ha uno sviluppo peculiare: il sistema limbico (che controlla le emozioni e il comportamento impulsivo) si sviluppa a partire dalla pubertà fino ai 13-15 anni circa mentre la corteccia prefrontale (responsabile del controllo degli impulsi, della pianificazione e della capacità di prendere decisioni) raggiunge la sua maturazione verso i 25-28 anni. La differenza temporale nella maturazione di queste due aree spiega alcuni aspetti caratteristici del comportamento degli adolescenti come l’elevata reattività emozionale, l’impulsività, la sottovalutazione dei rischi e la ricerca del piacere.

Ecco spiegato come mai il primo amore in età adolescenziale è intriso di emozioni così intense!

Il primo amore porta con sé anche la possibilità di volersi sperimentare nella sessualità. Domande, dubbi, vergogna, paura, curiosità, desiderio, gioia fanno parte delle sensazioni che gli adolescenti possono provare di fronte a questo tema.


E i genitori?

I genitori potrebbero iniziare a chiedersi se sia il caso di dare delle informazioni, delle risposte e spesso non sanno come fare, cosa dire, come proteggere i propri figli da possibili sofferenze o pericoli. Talvolta per i genitori è difficile accettare tale cambiamento perché questo significa anche accettare che stanno crescendo. Tuttavia la sessualità è parte integrante della nostra vita per cui è importante non trascurare questo aspetto nell’educazione. Soprattutto oggi è necessario iniziare a parlare presto di educazione sessuale in quanto i ragazzi hanno più possibilità di conoscere e informarsi grazie anche a quanto trovano su Internet. Infatti, la rete è il luogo dove moltissimi ragazzi e ragazze scoprono, esprimono, esibiscono e sperimentano la propria sessualità. Spesso, con meno vergogna e più libertà della vita reale in quanto protetti dallo schermo e quindi con la sensazione di essere meno vulnerabili.

Attualmente il sexting è un fenomeno comune tra gli adolescenti e rientra pienamente nel processo di costruzione e scoperta della propria identità, tipico di questo periodo. Il sexting (fusione delle due parole inglesi sex e texting) indica lo scambio o la condivisione di testi, immagini o video sessualmente espliciti, tramite l’utilizzo di cellulari e di internet. Se da una parte il sexting permette di sperimentarsi con immediatezza e spontaneità sentendosi protetti dallo schermo dall’altra parte è anche pericoloso perché immagini condivise con il proprio partner potrebbero anche finire in mani sbagliate o usate per vendicarsi di una relazione interrotta.

Qual è il ruolo dei genitori con gli adolescenti di oggi?

  • Costruire un legame di fiducia

  • Educare al rispetto

  • Non avere timore/vergogna di affrontare alcuni temi (no tabù)

  • Insegnare un uso consapevole degli strumenti tecnologici

Ricordiamoci che è importante insegnare ai ragazzi a conoscersi, sperimentarsi, condividere e fare scoprire loro ciò che di più bello c’è nell’incontro tra due persone che si rispettano.

I vostri figli, quante ne sanno sull’amore? E voi genitori?

Volete saperne di più sul tema?


Chiedete una consulenza per essere aiutati a parlare di sessualità ai vostri ragazzi o inviate i vostri figli a parlare con un esperto.


Dott.ssa Elisa Marveggio

Psicologa dell'età evolutiva

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