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  • Writer's pictureCentro per la Persona e la Famiglia

L’IMPORTANZA DEL GATTONAMENTO

I bambini iniziano a gattonare intorno ai 9 mesi. Questa tappa dello sviluppo motorio non è raggiunta da tutti i bambini: alcuni la saltano, altri gattonano per pochissimo tempo. Che funzione ha il gattonamento? Scopri insieme a noi quali sono i benefici di questa importante tappa dello sviluppo motorio.



I bambini iniziano a gattonare intorno ai 9 mesi, lo spostamento a carponi è uno schema motorio che comporta lo spostamento di gamba e braccio opposti, viene definito infatti schema crociato in quanto i due emilati si muovono in modo incrociato e per questo si tratta di una tappa molto importante dello sviluppo del bambino.


Gattonare porta allo sviluppo del corpo calloso, ovvero il collegamento nervoso che permette la comunicazione tra i due emisferi cerebrali: questo comporta una collaborazione dei due lati del corpo, preparando e allenando la coordinazione motoria del bambino.

Questa tappa dello sviluppo motorio non è raggiunta da tutti i bambini: alcuni la saltano, altri gattonano per pochissimo tempo, ma questo non vuol dire che avranno sicuramente delle difficoltà motorie o cognitive. Ognuno di noi ha i propri tempi e le proprie caratteristiche che vanno rispettate senza forzare e anticipare il raggiungimento delle tappe di sviluppo.

Vediamo ora quali sono i benefici che nascono dallo spostamento a gattoni:

  • Sviluppa lo schema crociato

  • Aumenta la fiducia in se stesso, in quanto il bambino è autonomo negli spostamenti e prende decisioni riguardo il raggiungimento di una destinazione

  • Sviluppa la visione binoculare, ovvero il meccanismo grazie al quale noi percepiamo ciò che vediamo come un’immagine unica anche se lo stimolo visivo ci arrivi da due fonti diverse

  • Sviluppa la propriocezione: percepisce la posizione del proprio corpo nello spazio e percepisce i propri muscoli, senza l’aiuto visivo, ma grazie alle informazioni che gli arrivano dall’ambiente esterno.

  • Sviluppa le funzioni cognitive: per poter funzionare nel modo migliore, i due emisferi del cervello devono essere sempre in comunicazione tra loro, e questa capacità di comunicare non è completamente innata. I movimenti richiesti per gattonare portano i due lati del cervello ad interagire e a comunicare tra loro attraverso scambi elettrici, portando alla maturazione delle diverse funzioni cognitive: in particolare i neuroni prendono parte a processi come l’apprendimento, la concentrazione e la memoria.

Lo schema dello spostamento a gattoni è un progresso sia a livello fisico che neurologico, in quanto questo tipo di competenze, come spiegato prima, preparano il bambino nello sviluppo di competenze più complesse e sono alla base della capacità di scrivere e leggere.

Sappiamo da anni che i bambini che non attraversano la fase di vitale importanza del gattonamento in seguito potrebbero mostrare difficoltà di apprendimento. Quindi quali sono i consigli e le azioni suggerite per favorire e supportare lo spostamento a gattoni?

Il primo accorgimento da mettere in atto è quello di limitare il tempo in cui il bambino rimane nel seggiolino o nel passeggino. Al contrario, è efficace mettersi a terra insieme al bambino (sopra un tappeto) a pancia in giù inizialmente per pochi minuti più volte al giorno, aumentando man mano la durata di questo momento, lasciandogli a disposizione diversi oggetti da esplorare e posizionando un oggetto per lui particolarmente interessante, davanti a lui ma un po’ distante, in modo che sia motivato a spostarsi per raggiungerlo. Queste attività sono utili anche al rafforzamento dei muscoli di spalle, collo, tronco e braccia e promuovono inoltre lo sviluppo della visione binoculare, poiché vengono stimolati entrambi gli emilati e le informazioni non arrivano solo da un lato, ma c’è una comunicazione e integrazione degli stimoli percepiti.


La tappa dello spostamento a gattoni è quindi molto importante per diversi aspetti, per questo va favorita e supportata, ma senza anticipare o forzare lo sviluppo naturale del bambino. Infatti, abbiamo detto che non è una tappa raggiunta da tutti i bambini, ma questo non significa che in futuro svilupperanno sicuramente delle difficoltà di apprendimento. Come descritto sopra, è consigliato stimolare il bambino con il tummy time, ovvero l’attività a pancia in giù, per accompagnare lo sviluppo motorio del bambino.


Erika Aurelio

Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva

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