Postura e obesità sono aspetti correlati della salute: approfondiamoli da un punto di vista osteopatico, nutrizionale e psicologico.
L’obesità è dovuta a una combinazione di fattori, comprese le ridotte opportunità di attività fisica, l’aumentata disponibilità di alimenti ipercalorici e la presenza di geni che aumentano la tendenza all’obesità. In definitiva, però, l’obesità dipende dall’apporto per un lungo periodo di tempo di una quantità di calorie superiore a quella di cui l’organismo ha bisogno.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato che il 75% della spesa sanitaria in Europa e in Italia sono determinate da patologie cronico-degenerative. I fattori di rischio modificabili che incidono maggiormente sul continuo aumento di patologie cronico-degenerative nel nostro secolo sono legate all’eccesso ponderale (sovrappeso e l’obesità). Queste due ultime condizioni sono prevalentemente dovute ad una scorretta alimentazione e ad una scarsa attività fisica. I
L’Iperadiposità, ovvero l’eccesso di tessuto adiposo (grasso), comporta disordini metabolici (iperglicemia, ipercolesterolemia, insulino-resistenza etc..), alterata produzione di ormoni steroidi e infiammazione subclinica cronica. Questi effetti patofisiologici sono stati associati allo sviluppo e alla progressione di diverse patologie croniche (diabete di tipo 2, malattie endocrine e cardiovascolare, patologie oncologiche etc..)
In particolare un eccesso di grasso viscerale, ovvero quel tessuto adiposo che risiede nella cavità addominale (pancia) e che ha la capacità di aderire ai principali organi vitali, quali fegato, pancreas e reni, crea un quadro patologico di “low grade inflammation” (infiammazione di basso grado).
L’infiammazione di basso grado rappresenta il minimo comune denominatore delle patologie cronico degenerative e delle disfunzioni metaboliche.
Ad esempio, numerose evidenze dimostrano che l’infiammazione legata all’obesità rappresenta un fattore centrale in grado di favorire la crescita tumorale e la sua progressione.
Molti pazienti obesi mostrano un tessuto adiposo infiammato con caratteristiche tipiche del tessuto con lesioni croniche con infiltrazione delle cellule immunitarie e rimodellamento.
E’ interessante notare che diversi tipi di tumori associati allo stato di obesità come ad es. il tumore della mammella e degli organi viscerali originano adiacenti o dentro i depositi di tessuto adiposo. Ciò suggerisce che una biologia alterata del tessuto adiposo, comunemente trovata nei soggetti con elevato BMI, promuove localmente diversi tipi di tumore.
La disfunzione del tessuto adiposo e le sue conseguenze non avvengono esclusivamente nei soggetti con un elevato BMI. Per esempio l’insulina resistenza e l’infiammazione sono stati evidenziati anche in soggetti con BMI normale. Diversamente, un ristretto numero di soggetti obesi sono metabolicamente sani.
Uno stile di vita sano riduce dell'80% il rischio di sviluppare malattie cronico - degenerative
L’infiammazione del tessuto adiposo è un meccanismo reversibile attraverso la correzione dei fattori modificabili quali stile di vita, alimentazione scorretta e sedentarietà.
Conseguenze dell'obesità sulla postura
Come mai l’eccesso di peso può danneggiare in maniera così importante la nostra postura? Uno dei motivi principali della relazione tra sovrappeso e postura è dovuto al fatto che il grasso quando si accumula, si attacca soprattutto a livello viscerale addominale, provocando un aumento della fisiologica curva lombare (iperlordosi). La colonna vertebrale, costretta a sopportare un maggior peso anteriormente, è obbligata ad adottare questo cambiamento di compensazione.
Tale condotta provoca grossi problemi a lungo termine: formazione di ernie, discopatie, fratture discali, stenosi spinale, osteoartrite e tutte le varie disfunzioni che insorgono per compensare questo stato.
Con un peso importante si adotta anche un atteggiamento scorretto nell’ortostatismo (stare in piedi) e nella deambulazione (camminata), per avere una “base d’appoggio” più stabile si avrà infatti la tendenza ad extraruotare gli arti inferiori con conseguente dolore e postura sbagliata alle articolazioni:
articolazioni delle anche che sfocia in coxoartosi;
articolazione del ginocchio che sfocia in gonartrosi;
articolazioni della caviglia che vengono sollecitate con carichi eccessivi;
volta plantare: il sovrappeso provoca piattismo del piede, valgismo e pronazione dell’avampiede.
Per quanto riguarda il trattamento dell’osteopata, ci sono diverse tecniche che vengono utilizzate per intervenire sulle diverse problematiche dovute ai dolori della schiena, con lo scopo ultimo di riequilibrare la struttura muscolo scheletrica e regolare le capacità di autoregolazione del corpo.
L’osteopata procede attraverso manipolazioni e mobilizzazioni della colonna vertebrale, tecniche mio-fasciali, o manipolazioni viscerali. Tutti modi di operare in assoluto non invasive e non dolorose. L’osteopatia va quindi abbinata a una dieta equilibrata e una buona attività fisica.
All’obesità sono associati due disturbi alimentari:
il disturbo da alimentazione incontrollata è caratterizzato dall’assunzione smodata di grandi quantità di cibo in breve tempo seguita, di solito, da un senso di colpa o rimorso oppure da un senso di perdita di controllo. La maggior parte dei soggetti colpiti non usa metodi compensatori (ad esempio, vomito indotto oppure uso di lassativi o diuretici). Il disturbo da alimentazione incontrollata viene diagnosticato quando gli episodi da alimentazione incontrollata si verificano almeno due volte a settimana per almeno 6 mesi.
La sindrome da alimentazione notturna comporta un’alimentazione insufficiente durante il giorno, il consumo di una grande quantità di cibo o calorie di sera e il risveglio per mangiare durante la notte.
Il trattamento psicologico dell’obesità si pone l’obiettivo di aiutare la persona a raggiungere un peso più sano e a mantenerlo nel tempo, modificando il suo stile di vita e i suoi atteggiamenti disfunzionali, lavorando fondamentalmente su più livelli:
sulla psicoeducazione alimentare, che prevede la spiegazione di alcuni concetti chiave (indice di massa corporea, valore calorico dei cibi, conseguenze dell’obesità ecc.) e sostiene il paziente obeso nella definizione di una corretta e sana alimentazione;
sulle convinzioni disfunzionali che rendono difficile seguire le indicazioni per perdere peso;
sui comportamenti disadattivi e controproducenti messi in atto dal paziente;
sulle emozioni del paziente;
sulla famiglia del paziente obeso perché il binge eating disorder e la dipendenza da cibo possono rappresentare un sintomo di disagio a livello familiare.
Tanti sono i fattori che possono determinare l’obesità ed è per questo che è importante avere un approccio multidisciplinare, affinché si abbiano maggiori garanzie di trattamento. Il Centro possiede al suo interno un'equipe specializzata di professionisti esperti a prendere in carico pazienti che vogliono intervenire su questo tipo di fatica per promuovere un cambiamento definitivo.
Dott.ssa Laura Canzi PhD - Biologa Nutrizionista
Dott. Alessandro Poloni - Massoterapista e Osteopata
Dott.ssa Francesca Colzani - Psicologa e psicoterapeuta sistemico relazionale familiare
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