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STARE NELLE EMOZIONI
Le emozioni sono il carburante della nostra vita, ciò che ci fa sentire vivi e che motiva la stragrande maggioranza dei nostri comportamenti: che si sia alla ricerca di un’emozione positiva o si voglia evitarne una negativa, le emozioni sono spesso le protagoniste del nostro agire. Ma sappiamo veramente riconoscerle e gestirle?

Le emozioni hanno un grande impatto sul nostro modo di pensare -orientando la nostra concezione del mondo- e sono in grado di modificare a lungo termine la chimica del nostro corpo fino a condizionarne lo stato di salute. Dovremmo quindi prestare estrema attenzione alla loro gestione ; molto spesso invece conduciamo un’esistenza nella quale scappiamo dalle emozioni negative e non agiamo intenzionalmente alla ricerca di quelle positive.
La capacità di riconoscere e comprendere le nostre emozioni e l’abilità di rispondere in modo coerente alle emozioni altrui fa parte della competenza emotiva. Se siamo fortunati, abbiamo imparato, fin da bambini, a riconoscere, contenere e gestire le emozioni e le reazioni emotive, attraverso gli atteggiamenti dei nostri caregiver. A volte in modo consolatorio ed empatico, altre volte, invece, con disapprovazione ci veniva consigliato un comportamento più consono al contesto. Potrebbe sembrare che l’intelligenza emotiva possa essere solo appresa nel contesto delle relazioni familiari; in realtà è possibile allenarla anche da adulti.
Essenziale è imparare ad ascoltare il messaggio che l’emozione ci vuole comunicare, altrimenti rischiamo di soffocare la sua voce a scapito della nostra crescita personale. Il riconoscimento delle emozioni nasce essenzialmente dall’ ascolto delle sensazioni fisiche; il nostro corpo infatti si attiva diversamente per ogni emozione. Ecco alcune strategie che ci aiutano a focalizzarci sulle emozioni e la loro connessione con il corpo:
1. Imparare ad ascoltarci. Le tecniche di rilassamento e di visualizzazione ci vengono in aiuto perché stimolano sensazioni corporee di piacere, focalizzando il pensiero su immagini interiori positive e generando in tal modo non solo le emozioni ma anche le sostanze del benessere. Questi “oppioidi" interni, sono del tutto naturali e hanno un effetto notevole non solo sulla mente, provocando una sensazione di benessere ma anche sul nostro corpo. Le ricerche scientifiche ne dimostrano i loro effetti sul sistema immunitario. Anche una buona attività sportiva è un valido aiuto per ascoltare il corpo, aiutare la mente a produrre le sostanze del benessere, aumentare la capacità respiratoria, tutto ciò aiuta a scaricare le tensioni e rimuovere le somatizzazioni accumulate. La Respirazione Consapevole, infine, è un metodo semplice ed immediato per agire una vera e propria pulizia dalle tossine emotive e alleggerire il peso che si forma spesso a livello fisico all’altezza del petto. Ecco perché la respirazione è anche il punto di partenza di molte Tecniche di Meditazione.
2. Allenare l’Intelligenza emotiva. Aumentare i momenti piacevoli è un ottimo antidoto al dolore. Stimolare le emozioni positive, come la gratitudine e la gioia, attivandole attraverso i nostri atteggiamenti mentali è il miglior modo per allenarci a creare benessere, riducendo ma mai rinnegando i benefici delle esperienze dolorose. Per imparare a gestire le emozioni è fondamentale infatti permetterci di viverle. Occorre imparare a non venirne travolti ma ad esserne attraversati. Per gestire le emozioni è importante inoltre ascoltarle e per farlo è necessario saperle riconoscerle, per questo si parla di alfabetizzazione emotiva. Una vera e propria educazione emotiva è l’unica soluzione in una cultura in cui le emozioni vengono spesso demonizzate.
3. Vivere nel qui & ora. La maggior parte delle sofferenze emotive sono causate da ricordi di eventi passati o aspettative riguardanti il futuro. Vivere nel qui e ora significa non essere imprigionati dalle emozioni legate al passato o dalle anticipazioni sul futuro dovute a preoccupazioni che, il più delle volte, si dimostrano irrealistiche. Solamente lasciando andare tutto ciò che ci trattiene è possibile immergersi nel presente ; più ti ascolti e sei consapevole di ciò che accade dentro di te e più sei ancorato al qui e ora. La via privilegiata per accedere al momento presente è, ancora, proprio il corpo. Non a caso molte meditazioni si propongono di allenare la consapevolezza partendo dal respiro per raggiungere un maggiore equilibrio emotivo che passa anche per la consapevolezza dei propri pensieri. Quando sei presente puoi entrare nel famoso “stato di flow” dove la tua attenzione è più focalizzata, le azioni fluiscono senza sforzo, la mente è libera e la tua energia scorre permettendoti di esprimere a pieno il tuo vero potenziale.
Per quanto possa essere complesso, quindi, la migliore strategia è prendere atto dell’emozione che si sta provando ed accoglierla, anche se è poco piacevole, senza tentare di scacciarla, altrimenti si rafforzerà. Questa modalità apparentemente banale di “stare nelle emozioni”, in realtà richiede sia condizioni iniziali favorevoli (derivate dall’ esempio delle figure di riferimento durante l’infanzia) sia dall’ allenamento (come suggerito sopra). Le emozioni, tuttavia, in alcuni casi, possono essere troppo intense rispetto alla specifica situazione che le ha attivate e alle risorse della persona che le sperimenta; questo accade perché intervengono fattori di vulnerabilità appresi nella storia di vita o aspetti traumatici che funzionano da amplificatori di vulnerabilità. Anche in questo caso, le emozioni sono utili e ci proteggono, ma possono essere vissute con fatica e difficoltà. La psicoterapia può aiutare a mettere a fuoco questi fattori di vulnerabilità e ad acquisire gli strumenti per poter regolare meglio l’intensità dei nostri stati emotivi.
Dott.ssa Valeria Biffi Psicologa,
Psicoterapeuta, Mediatrice Familiare