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LA GIORNATA MONDIALE DEL BENESSERE SESSUALE

“Benessere sessuale non è solo da intendersi nel suo significato clinico di assenza di patologia. Essa comprende la sfera intima, affettiva ed emotiva che sono alla base del benessere personale”



Il 4 settembre si celebra la Giornata Mondiale del Benessere Sessuale, un appuntamento dedicato alla salute e i diritti sessuali. Questa giornata ci ricorda che Non bisogna trascurare la salute sessuale. L’iniziativa è promossa dal 2010 dalla World Association for Sexual Health allo scopo di divulgare una visione positiva e rispettosa della sessualità e della relazione fisica, ma anche rivolta a fornire l’accesso a informazioni comprensibili e affidabili su sesso e sessualità, conoscenze sul rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili (MST) e cure sanitarie per l'apparato riproduttivo.


Ma di cosa parliamo quando parliamo di benessere sessuale?

La salute sessuale è definita come uno stato di benessere fisico, mentale e sociale in relazione alla pratica dell’attività, e richiede un approccio rispettoso, nonché la possibilità di avere esperienze sessuali piacevoli e sicure, libere da ogni coercizione, discriminazione e violenza (WHO, 2002).

Sono numerosi i benefici dell'attività sessuale. Il benessere sessuale infatti, non riguarda solo il corpo, ma anche la mente. Perciò è fondamentale per l’equilibrio della persona considerare l’orientamento sessuale, l’identità di genere, l’espressione sessuale, le relazioni e il piacere. La risposta sessuale coinvolge, quindi, il cervello e le emozioni. Per raggiungere la soddisfazione sessuale è necessario, infatti, considerare l’interazione tra questi tre aspetti: vivere un piacere sessuale solo con il corpo senza l’aspetto emotivo e cognitivo influisce negativamente sulla qualità della vita sessuale. Problematiche che ostacolano il benessere sessuale possono essere le malattie sessualmente trasmissibili, patologie legate all’apparato riproduttivo, gravidanze indesiderate e aborto, disfunzioni e violenze sessuali.


Ma cosa si intende per Disfunzioni Sessuali?

Il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM V) raggruppa nella categoria Disfunzioni Sessuali un gruppo eterogeneo di condizioni tipicamente caratterizzate da alterazioni clinicamente significative nel ciclo di risposta sessuale oppure da dolore associato a rapporti ed esperienze sessuali.

Infatti, i disturbi – sia maschili che femminili – possono riguardare le fasi del ciclo di risposta sessuale:

  • Disturbi del desiderio sessuale: Dist. da desiderio ipoattivo, Dist. da avversione sessuale;

  • Disturbi dell’eccitazione sessuale: Dist. dell’eccitazione sessuale femminile, Dist. maschile dell’erezione (disfunzione erettile);

  • Disturbi dell’orgasmo: Dist. dell’orgasmo femminile, Dist. dell’orgasmo maschile, Eiaculazione precoce.

Nelle donne, sono riscontrabili anche i Disturbi da dolore sessuale: Dispareunia e Vaginismo.

Infine, il DSM V aggiunge le disfunzioni sessuali indotte da sostanze o dovute da condizioni mediche generali.

Data l’eterogeneità di questi disturbi è necessario indagare diversi aspetti che descrivono tale problematica. E’ importante valutare le caratteristiche con cui si manifesta la disfunzione, in particolare:

  • il tempo di comparsa: se tale difficoltà vi è sempre stata o se è comparsa in un secondo momento, a fronte di esperienze sessuali pregresse nella norma;

  • contesto di comparsa: se la problematica è legata a specifiche situazioni o, invece, è sempre presente indipendentemente dal contesto.

  • Infine, bisogna tenere in considerazione che fattori sociali, relazionali, personologici e culturali possono avere un impatto sulla propria sessualità.

Quali conseguenze hanno le problematiche sessuali?

Soffrire di tali disturbi influenza la soddisfazione sessuale di un individuo – aspetto non trascurabile in quanto contribuisce a definire la nostra qualità di vita – e di conseguenze il nostro stato emotivo e psicofisico. Chi ne soffre può sperimentare emozioni di ansia o frustrazione, sensazioni di inadeguatezza che, nel lungo termine, possono portare a pensieri autosvalutativi.

È possibile che vi siano conseguenze anche a livello sociale: il soggetto potrebbe temere un rapporto intimo ed arrivare a evitare o ridurre le sue relazioni.

Inoltre, un disturbo a livello sessuale, se non affrontato correttamente, può incidere negativamente su una relazione di coppia: non solo chi ne è affetto, ma anche il/la partner può risentirne negativamente sperimentando emozioni di rabbia, tristezza, ansia o colpa. Affrontare il problema e coglierne il valore che ogni membro della coppia ne dà, talvolta risulta essenziale per preservare il rapporto tra gli amanti.


Come si risolvono le disfunzioni sessuali?

La psicoterapia è uno degli strumenti più efficaci nel trattamento delle disfunzioni sessuali. La terapia si propone di fornire informazioni ed educare il paziente sulle sue difficoltà e sulle dinamiche sottostanti, sfatando falsi miti laddove occorra. Inoltre, vengono indagate le cause che stanno alla base e creano emozioni negative e che mantengono il disturbo e si applicano strategie comportamentali che favoriscono la gestione del disturbo.


Benessere sessuale e pandemia di Covid 19

Anche l’attività sessuale degli italiani ha risentito della pandemia. Infatti, durante la giornata mondiale del benessere sessuale 2020 si è parlato a lungo di quanto la pandemia abbia inciso anche sulle relazioni sessuali degli italiani. La Federazione italiana di sessuologia scientifica (Fiss) aveva anche diffuso i risultati di un’indagine online sui comportamenti sessuali e le tendenze in relazione alla pandemia. È emerso come le persone abbiano affrontato l’emergenza in maniera diversa. Gli italiani si sono divisi tra chi ha ridotto le occasioni di incontro, chi ha evitato baci e effusioni e chi invece non ha preso nessuna precauzione. Un’indagine online della Società italiana di Andrologia ci fa sapere che, su oltre 1.000 uomini, il 60% ha riferito un calo del desiderio e di aver diminuito l’attività sessuale. Infatti, per via del lockdown era atteso un boom di bambini, invece, nel 2020 si è registrato un calo di nascite pari all’8%.


Dott.ssa Beatrice Farina

Psicologa Clinica

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