Ci sono diversi tipi di disturbi del comportamento: disturbo della condotta (DC), il disturbo oppositivo-provocatorio (DOP) e il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). La causa dei disturbi del comportamento è la difficoltà di autoregolazione emotiva e comportamentale, questo porta ad una fatica nell’organizzare i comportamenti in funzione delle richieste dell’ambiente. Vediamo insieme quali strategie è bene utilizzare.
I disturbi del comportamento riguardano diversi tipi di condotta esternalizzante: il disagio interno viene esternato attraverso comportamenti disfunzionali quali aggressività, impulsività, non rispetto delle regole, provocazione. Tra questi disturbi rientrano il disturbo della condotta (DC), il disturbo oppositivo-provocatorio (DOP) e il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). La causa dei disturbi del comportamento è la difficoltà di autoregolazione emotiva e comportamentale, questo porta ad una fatica nell’organizzare i comportamenti in funzione delle richieste dell’ambiente.
Con i bambini che hanno questo tipo di difficoltà è consigliato utilizzare strategie di tipo visivo sia per facilitare e rendere immediata la comprensione della richiesta, sia per anticipare eventi futuri. Questo perché l’immagine è immediata ed è più facilmente comprensibile e memorizzabile rispetto a una consegna di tipo verbale; quindi è maggiormente efficace accompagnare alle consegne verbali un supporto visivo. Alcuni esempi di strategie visive possono essere:
il cartello con le immagini che rappresentano le regole da rispettare
le immagini che rappresentano le attività che si svolgeranno durante la seduta: in questo modo il bambino ha già l’idea di quello che succederà nei minuti successivi e sa cosa aspettarsi, non avrà nessuna “sorpresa” e quindi potrà gestire la situazione a livello emotivo. In questo caso se non si hanno a disposizione le immagini si possono fare anche dei disegni su un foglio che rappresentano i diversi momenti della seduta
il termometro delle emozioni: data la difficoltà di questi bambini nella regolazione emotiva e nella gestione delle emozioni, il termometro è uno strumento che permette di lavorare sul riconoscimento e sulla consapevolezza delle proprie emozioni. Può essere costruito nel modo in cui si preferisce: un esempio è utilizzare i protagonisti di “Inside Out” per rappresentare le diverse emozioni e delle strisce di cartoncino colorato che formeranno la barra del termometro; il bambino con il proprio dito, indicherà quale emozione prova, nominandola e stabilendo anche quanto è forte questa emozione (sono felice poco, abbastanza, tanto).
Tutto questo avviene nel momento iniziale della seduta: dopo il saluto, si ripassano le regole con l’aiuto delle immagini, in questo modo è più facile ricordarle per il bambino, perché l’immagine arriva immediatamente e quindi anche se non si ricorda la regola, vedendo l’immagine può facilmente reperirla dalla memoria. Una volta ripetute le regole, si espongono al bambino le attività che verranno svolte nei momenti successivi: il terapista può scegliere tutte le attività oppure, soprattutto in caso di disturbo del comportamento può essere utile far scegliere un’attività al bambino, verbalizzandolo “oggi possiamo fare due attività, la prima la scelgo io, la seconda la puoi scegliere tu”. A questo punto si decidono quali saranno le due attività e insieme si fanno i disegni che le rappresentano, con quello che si ha a disposizione (un foglio o una lavagna). Questo favorisce l’anticipazione e facilita il bambino nella gestione emotiva e comportamentale delle diverse situazioni. È importante anche anticipare la fine di un’attività prima di passare all’altra comunicando al bambino che manca poco al termine di quel gioco (es: Facciamo gli ultimi tre tiri che poi leggiamo il libro): in questo modo anche i passaggi da un’attività all’altra sono più facilmente accettati dal bambino. Fin dall’inizio della seduta vengono mostrate tutte le attività, definendo i vari momenti all’interno della stanza, che quindi sono prevedibili.
Anche in casa e a scuola, per la gestione dei bambini con queste difficoltà, è consigliato l’uso di queste strategie, alcuni esempi possono essere: il momento dei compiti, le regole da rispettare in casa, la scansione dei diversi momenti della giornata a scuola. Quindi concludendo, per la gestione dei disturbi del comportamento, è funzionale l’anticipazione attraverso l’utilizzo di strategie visive così che i vari momenti e cambiamenti siano prevedibili per il bambino; la prevedibilità diventa uno strumento facilitatore per l’autoregolazione emotiva e comportamentale del bambino.
Erika Aurelio
Neuropsicomotricista
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